Se hai sentito parlare di alta sensibilità e vuoi saperne di più, in questo articolo trovi una sintesi
delle informazioni principali sull’argomento, per iniziare a conoscere il mondo delle persone
altamente sensibili (c.d. PAS o anche HSP, Highly Sensitive Person).
Conoscere l’alta sensibilità è importante considerato che oggi si stima riguardare il 20-30% della
popolazione e, quindi, 1 persona su 4.
Questo vuol dire che, oltre a esistere l’eventualità che anche tu possa essere una PAS, con
tutta probabilità nella tua vita ne conoscerai anche più di una.
Andiamo a scoprire di che cosa si tratta, cosa dicono le ricerche e soprattutto quali sono le
caratteristiche che riguardano l’alta sensibilità.
Che cos’è l’Alta sensibilità
Quando parliamo di alta sensibilità parliamo di un tratto biologico innato, conosciuto come
sensibilità dell’elaborazione sensoriale (o sensibilità ambientale), che comporta una maggiore
consapevolezza e reattività agli stimoli ambientali e sociali, sia in positivo che in negativo.
In concreto, è caratterizzato da un “sentire” più amplificato, da un processamento più profondo
delle informazioni e da una percezione dei dettagli sottili dell’ambiente e delle relazioni sociali,
che altri non percepiscono.
Tutto questo rende le persone altamente sensibili, da una parte, più empatiche e creative,
dall’altra, più facilmente soggette a sovra stimolazione e sovraccarico.
«Poiché i loro corpi sono più sensibili agli stimoli, le persone altamente sensibili elaborano le
informazioni in modo più approfondito, creano connessioni tra i vari temi, sentono
profondamente e percepiscono i luoghi e i suoni del mondo in un modo più amplificato. Perciò,
gli individui altamente sensibili tendono a diventare facilmente eccitati e sovra-stimolati da ciò
che gli altri possono sperimentare come normale.» (Bianca P. Acevedo, neuroscienziata e
autrice del libro «Il cervello altamente sensibile»).
Uno sguardo alle ricerche
La scoperta del tratto di personalità dell’Alta Sensibilità (Sensory Processing Sensitivity) è
avvenuta negli anni ‘90 a San Diego, in California, grazie alla Dott.ssa Elaine Aron, ricercatrice
in psicologia, psicoterapeuta, scrittrice e soprattutto Persona Altamente Sensibile.
Da quel momento, il tratto è stato studiato anche da altri ricercatori che hanno portato ad
approfondimenti e specificazioni.
A questo proposito, cito per esempio l’analisi compiuta su un campione di 906 adulti da
Francesca Lionetti, psicologa e ricercatrice oggi presso l’Università di Pavia, che ha condotto
all’individuazione di tre gruppi di sensibilità agli ambienti positivi e negativi, differenti per
sensibilità, personalità e reattività emozionale: 29% con bassa sensibilità, 40% con media
sensibilità, 31% con alta sensibilità.
Oggi possiamo affermare che l’Alta Sensibilità è una neurodiversità, genetica ed ereditaria,
determinata da un diverso funzionamento del sistema neurologico, più attivo e suscettibile.
Queste conclusioni si desumono anche grazie a strumenti come la risonanza magnetica
funzionale che hanno mostrano come siano almeno tredici le aree cerebrali che, nelle persone
altamente sensibili, presentano un maggiore flusso di sangue e perciò soggette a una maggiore
attivazione, rendendole più suscettibili all’intensità, alla tipologia e all’ampiezza degli stimoli,
interni ed esterni, sia per quantità che per qualità.
Le aree cerebrali interessate sono, per esempio, l’insula, quella parte del cervello che integra
momento per momento la coscienza delle emozioni, degli stati interiori, della posizione del
corpo e di altri eventi esterni (chiamata da alcuni ricercatori la sede della coscienza), nonché
l’amigdala, l’area che gioca un ruolo importante nel processamento degli stimoli emotivi.
Alta Sensibilità – le caratteristiche delle persone altamente sensibili
Il modo più concreto per iniziare a conoscere questo mondo è comunque quello delle
caratteristiche tipiche delle persone altamente sensibili: i fattori comuni, gli aspetti
comportamentali, le sfide, i comportamenti estremi, le difficoltà e i bisogni che ne conseguono.
Qui di seguito viene riportata una sintesi delle caratteristiche principali.
1. I 4 fattori comuni e i fattori comportamentali
Quattro sono gli aspetti comuni che contraddistinguono inequivocabilmente il tratto dell’alta
sensibilità, definiti dalla Dott.ssa Aron con l’acronimo D.O.E.S.:
- depth of processing = processamento più profondo delle informazioni;
- overstimulation = più facilmente soggetti a sovrastimolazione e sovraccarico del
sistema nervoso; - emotional responsiveness, empathy = empatia e reattività emotiva elevate;
- sensitive to subtle stimuli = percezione dei dettagli sottili dell’ambiente e delle
relazioni sociali, che altri non percepiscono (es. l’atmosfera emotiva, le contraddizioni tra
linguaggio verbale e non verbale, le possibili conseguenze (precognizione) e i “non
detti”).
A partire da questi quattro aspetti comuni, sono stati rilevati e osservati specifici fattori
comportamentali, tra loro fortemente interconnessi. Vediamo alcuni esempi.
a. Prevalenza di input su output.
Le PAS hanno la tendenza a osservare le cose da più punti di vista. Sono dotate di grande
fantasia e vivace immaginazione, che si mettono in moto in presenza di stimoli, generando
di conseguenza una grande quantità di pensieri. Per questo motivo, le persone altamente
sensibili riflettono più a lungo prima di esprimersi.
b. Riflessione prospettica e retrospettiva.
Le PAS hanno il cosiddetto pensiero ramificato, cioè un pensiero che ne fa scaturire altri
dieci, che a loro volta ne producono altrettanti, in un incessante andirivieni tra passato,
presente e futuro.
c. Creatività e intuito.
Il pensiero delle PAS è detto anche pensiero divergente, nel senso che “diverge” dai
ragionamenti comuni, non procede in modo lineare o per legami causali semplici. E’ un
pensiero onnicomprensivo e molto creativo e particolarmente efficace nella ricerca di
soluzioni e nelle decisioni.
Questa modalità di pensiero è supportata dalla predominanza dell’emisfero destro del
cervello, ovvero quella parte governata dalle emozioni e dall’affettività, che predilige
l’informazione sensoriale, l’intuito, l’istinto, che percepisce le cose in modo globale e che
spesso sa senza saperne spiegare il motivo.
d. Coscienziosità.
Le PAS hanno una vita interiore molto ricca, prediligono gli aspetti più astratti, profondi,
filosofici e spirituali del “vivere”, rispetto a quelli esclusivamente materiali. Hanno un forte
idealismo e un sistema valoriale fatto di assoluti. Ricercano continuamente il senso e il
significato di tutto.
e. Accuratezza/perfezionismo.
Le PAS fanno fatica a prendere le cose alla leggera; le ricerche fanno emergere quasi un
bisogno di complessità del cervello altamente sensibile. Si pongono standard e aspettative
elevate. Hanno un grande senso di responsabilità. Questa la ragione per cui è presente
anche un’eccessiva autocritica e una certa difficoltà a ricevere critiche.
f. Tolleranza inferiore a stimoli intensi o prolungati.
Le PAS soffrono certe situazioni che comportano stimoli intensi e prolungati, come la folla, i
rumori forti, le luci forti o non naturali, nonché il parlare in pubblico, incontrare persone
nuove, dover fare più cose contemporaneamente, essere osservate, fare dei test o ricevere
una valutazione, ecc.
«Un turbinio costante di pensieri li porta a interminabili associazioni di idee, e ogni nuova idea
ne fa scaturire altre. Nella loro testa va tutto troppo veloce. Per seguirne il flusso finiscono per
balbettare oppure tacciono, scoraggiati dalla sovrabbondanza delle informazioni. Le parole sono
riduttive e non possono rendere la finezza, la complessità del loro pensiero.» (Christel
Petitcollin, «Il potere nascosto degli ipersensibili»)
«Le informazioni passano dal cuore prima di arrivare al cervello» (Christel Petitcollin, Il potere
nascosto degli ipersensibili)
2. Le sfide e i comportamenti estremi.
L’over-arousal o sovrastimolazione è il prezzo da pagare per questa elevata reattività
all’ambiente e rappresenta una delle sfide più difficili per le persone altamente sensibili, in
termini di raggiungimento del proprio benessere sensibile.
Il termine arousal (stimolazione, stato di attivazione, sollecitazione) indica una condizione di
eccitazione del sistema nervoso in risposta a uno stimolo significativo, caratterizzata da uno
stato maggiore di vigilanza e da una più alta reattività. Le persone altamente sensibili
raggiungono questo stato più velocemente e lo avvertono con maggiore intensità.
La mente delle PAS oscilla tra due comportamenti estremi:
- iperattivazione neurologica (over-arousal), derivante da una sovrastimolazione da
parte dell’ambiente, in relazione a stimoli interni o esterni percepiti in modo
particolarmente intenso, cui consegue uno stato di allerta; - ipoattivazione (under-arousal), dovuta a una scarsità di stimoli, per cui si trovano in
una soglia di stimolazione eccessivamente bassa per il loro sistema nervoso e rischiano
di cadere nella noia o nell’insofferenza.
È come dire che, se da una parte, tanti stimoli possono essere “troppo” per le persone
altamente sensibili, dall’altra, hanno bisogno costantemente di stimoli interessanti per sentirsi
attive e vive.
3. Le difficoltà e i bisogni.
Questa modalità di percepire e di vivere, sia con il proprio mondo interiore, che con l’ambiente
esterno, può portare le persone altamente sensibili a sentirsi sbagliate, incomprese e
inadeguate, soprattutto se durante la crescita non sono state pienamente accolte e incoraggiate
nell’autentica espressione di sé.
Le principali difficoltà che le PAS possono incontrare sono, dunque, queste:
- la disconnessione dai propri bisogni
- una costante dispersione di energie
- il contagio emotivo
- la definizione poco chiara dei propri limiti e confini
- la tendenza a perdersi nei pensieri e nei dubbi
- la difficoltà a prendere decisioni e posizioni
- la difficoltà a dire «no»
- una scarsa autostima
- la paura del rifiuto
- la paura del giudizio e delle critiche
Per loro, quindi, è di fondamentale importanza incrementare la stima di sé, l’autoefficacia e
l’autodeterminazione, per far emergere risorse, latenti e per riappropriarsi consapevolmente del
proprio potenziale, attraverso:
- la conoscenza di sé, ovvero di come questo tratto si manifesta in ciascuno individuo, unitamente agli altri aspetti della propria personalità
- la ri-contestualizzazione delle proprie esperienze alla luce di questa nuova consapevolezza
- la guarigione dalle ferite emotive, in particolare da quelle legate al periodo dell’infanzia
- la comprensione di come sentirsi bene nel mondo
***
Questo è un quadro che può aiutarti a familiarizzare con l’argomento dell’alta sensibilità, che
naturalmente va approfondimento in ogni aspetto.
Se pensi di essere una persona altamente sensibile o comunque ti interessa saperne di più,
restiamo in contatto per ricevere altri aggiornamenti dal sito sul tema e se vuoi parlarne con me,
puoi farlo.
Scrivimi e ti risponderò con piacere.